DIGITAL HEALTH

Israele: digitale è salute

Il sistema sanitario di Israele è considerato tra i più avanzati ed efficienti al mondo, tanto da essere ormai diventato un modello per molti Paesi, e una delle ragioni di questa eccellenza è l’incessante ricerca dell’innovazione, soprattutto nel campo delle tecnologie digitali e delle loro applicazioni sulla salute.
Gli investimenti nelle startup israeliane di Digital Health hanno superato nel 2019 i 500 milioni di dollari, con un aumento del 32% in un anno, spingendo il Paese alla ribalta internazionale del settore.
Esti Shelly, direttore della divisione Digital Health del Ministero della Salute israeliano, ha recentemente spiegato come la digitalizzazione sia non solo in grado di salvare dal declino l’intero sistema sanitario pubblico, messo in crisi dall’invecchiamento della popolazione e dalla carenza di medici e risorse, ma anche di alimentare la crescita economica e sociale.


I numeri della Digital Health in Israele
Il Ministero della Salute ha istituito un centro sanitario chiamato HUBriut con lo scopo di promuovere la trasformazione digitale in sanità attraverso la costruzione di partnership tra industria, settore sanitario e università.
Nel 2019 il Consiglio dei Ministri ha approvato un progetto per inserire la digital health tra i motori di crescita del Paese. In pratica il governo finanzia le aziende del settore (attualmente ci sono in Israele più di 1.000 startup) per realizzare progetti pilota negli ospedali.
Un esempio è il nuovo programma per garantire che ai pazienti venga eseguito l’esame per immagini più corretto e nel momento giusto.
Il Ministero sta in pratica lavorando con le aziende IT per creare un sistema di supporto digitale ai medici, in grado di valutare per ogni singolo paziente cosa è cambiato rispetto ad esami precedenti, quali sono le indicazioni, e decidere se è necessaria una TAC o un altro test imaging.
Un altro esempio già in uso è un sistema chiamato AIDOC, che utilizza algoritmi di elaborazione delle immagini per analizzare e valutare gli esami prima che il paziente lasci l’ospedale, dando così priorità ai casi che richiedono attenzione immediata.
Infine, si sta svolgendo un lavoro capillare per favorire l’uso secondario delle informazioni cliniche dei pazienti, sviluppando piattaforme tecnologiche di telemedicina per connettere tra loro gli ospedali.
Lo scorso anno il governo ha stanziato 300 milioni di dollari per l’utilizzo dei big data e rendere disponibile un enorme patrimonio di informazioni anonime a università, aziende e istituzioni mediche. Ciò consentirà ai ricercatori di sviluppare nuovi trattamenti per centinaia di patologie, nonché di ottenere informazioni più accurate sulle loro cause.

Le prossime sfide della digitalizzazione
Cambiare completamente l’approccio alla sanità non è ovviamente semplice, considerato che spesso negli ospedali si lavora in perenne emergenza e non c’è tempo per pensare alle prospettive future.
L’intelligenza artificiale sta però fornendo un aiuto fondamentale a riguardo, rivoluzionando il modo in cui funziona la medicina tradizionale. I sistemi A.I., utilizzando algoritmi di apprendimento automatico, sono già in grado di analizzare milioni di dati in autonomia, cercando correlazioni e ricorrenze tra le varie condizioni patologiche, e individuando i trattamenti più efficaci.
Ad esempio, in Israele ci sono più di 1.000 morti all’anno per tumore del colon-retto a causa della diagnosi tardiva. Una soluzione, sviluppata da Maccabi Healthcare, utilizza i big data per analizzare gli esami del sangue di routine e identificare il rischio di questo particolare tumore nelle sue primissime fasi.
Un altro progetto, sviluppato dalla società Taliaz, utilizza le informazioni genetiche per consentire aggiustamenti immediati delle dosi di antidepressivi da somministrare ai pazienti, con un tasso di accuratezza del 70-80%, quando normalmente la percentuale con i metodi tradizionali non supera il 40% dopo mesi di tentativi.
Infine, l’intelligenza artificiale aiuta anche ad abbinare i farmaci antitumorali allo stadio e al tipo esatto di tumore di cui il paziente soffre, con maggiori probabilità di guarigione.
Nell’ottica di una piena digitalizzazione della salute a livello globale non bisogna dimenticare che il processo è più semplice in Israele rispetto ad altri Paesi, grazie alle sue dimensioni ridotte e all’ampia diffusione della tecnologia ma, proprio per questo, potrebbe diventare una sorta di esperimento, replicabile con il tempo nei sistemi sanitari di tutto il mondo.

Fonte: forbes.com

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