HEALTH & TECHNOLOGY

Food Scanner: dimmi cosa mangio…

I Food Scanner, dispositivi mobili per analizzare con precisione il contenuto dei cibi, sono ormai realtà, e promettono di rivoluzionare il nostro approccio all’alimentazione.

“Dimmi cosa mangio e ti dirò grazie”… potrebbe essere la versione moderna dell’abusata massima “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”.

Spesso infatti non sappiamo cosa contengano esattamente i cibi che portiamo in tavola, magari semplicemente per la negligenza di non leggere le etichette, oppure perché effettivamente per scoprirlo ci vorrebbe un’indagine troppo complessa.

In ogni caso il risultato è che il numero di calorie, la percentuale di grassi, la presenza di glutine o di altri allergeni alimentari, restano spesso un mezzo mistero.

La questione non è di poco conto, se consideriamo che oggi i problemi di salute legati all’alimentazione sono in netto aumento: secondo l’OMS, l’obesità negli ultimi 30 anni ha raddoppiato la sua prevalenza a livello mondiale, con l’11% della popolazione interessata dal problema e 1,4 miliardi di persone sovrappeso.
Le allergie alimentari inoltre – dai dati Eaaci, Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica – colpiscono in Italia il 3,5% della popolazione, e 17 milioni di persone in tutta Europa.

 

Se le raccomandazioni degli esperti di adottare stili di vita più salutari, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione, si scontrano dunque con le difficoltà oggettive di effettuare scelte consapevoli in questo ambito, un aiuto potrebbe però arrivarci dalla tecnologia, nella fattispecie sotto forma di food scanner.

Il nome dice già tutto. Si tratta cioè di un device mobile, non invasivo ed economico, capace di analizzare con rapidità e precisione la composizione degli alimenti, i valori nutrizionali ed eventuali ingredienti potenzialmente nocivi come gli allergeni.
Sembra fantascienza, ma questa esatta descrizione è stata l’oggetto di un challenge nell’ambito degli Horizon Prizes, lanciato nel 2015 dalla Commissione Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea, e da poco concluso.
Alle 3 società in grado di sviluppare un dispositivo con le caratteristiche richieste è toccato un premio di 1.000.000 di euro (800.000 alla vincitrice, 100.000 ciascuna alla altre due).

Lo scanner vincitore, ideato dalla start-up finlandese Spectral Engines, riesce a rilevare con precisione il contenuto degli alimenti attraverso metodi spettroscopici a infrarossi già utilizzati per la rilevazione di altri materiali. Collegato a un cloud server, comunica via bluetooth con lo smartphone, dispone di un’interfaccia utente semplicissima e costa relativamente poco.

L’israeliana SciOscan e la canadese TellSpec, si sono piazzate “ai posti d’onore” con due soluzioni “portable” ed economiche, che uniscono sensori spettroscopici a tecniche bio-informatiche gestite da sofisticati algortimi, fornendo dettagliate informazioni real-time sulla composizione degli alimenti.

Per ora si tratta di prototipi (o quasi),con ancora qualche problemino di miniaturizzazione, ma promettono davvero di rivoluzionare il nostro approccio all’alimentazione.

Partire da dati “raw” per effettuare un’analisi automatica e fornire suggerimenti all’utente: il meccanismo è identico a quello dei diffusissimi smart tracker indossabili, e il loro successo si preannuncia altrettanto straordinario.

 

Fonti:

Medical Futurist

HealthLine

 

Immagine – creditis: SCiO – Consumer Physics

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