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Ricerche su internet e condizioni di salute: quale legame?

Ricerche su Google in tema salute raddoppiate nei 7 giorni prima di recarsi a un pronto soccorso; elevata propensione dei pazienti a condividere la cronologia di ricerca su internet, incrociandola con le proprie cartelle mediche elettroniche.
Sono questi gli interessanti risultati emersi da uno studio osservazionale recentemente pubblicato su BMJ – British Medical Journal, rivolto a esplorare l’associazione tra ricerche in rete e reali condizioni cliniche dei pazienti oltre alla volontà di condivisione delle informazioni personali di salute.

Un motore (di ricerca) per la Digital Health

Come evidenziato dai realizzatori dello studio, si tratta del primo tentativo in assoluto di collegare la cronologia di ricerca su Google e le condizioni di salute dei singoli individui.
Il cambiamento nel volume e nel contenuto delle attività su internet prima di una visita in pronto soccorso suggerisce un’opportunità per ottimizzare l’utilizzo dell’assistenza sanitaria, riuscendo ad anticipare il ricorso alle strutture di emergenza.

Dimmi cosa cerchi e ti dirò come stai…

Un rapporto del Pew Research Center ha rilevato che solo la metà dei “pazienti online” ha parlato prima con un medico delle informazioni ricercate.L’analisi delle ricerche potrebbe rappresentare quindi un modo molto efficace, e probabilmente l’unico, di comprendere le conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti delle persone riguardo la propria salute, rappresentando un aiuto decisivo per il collegamento con cure appropriate.

Diagnosi tempestiva con l’aiuto del Dr. Google

In un momento in cui la medicina di precisione sta acquisendo sempre più rilevanza e molte diagnosi vengono effettuate a livello genetico, questo studio apre nuovi scenari, suggerendo che i termini di ricerca potrebbero essere predittivi di una malattia e permettere un’assistenza tempestiva.

Sapendo cosa cercano i pazienti prima di un ricovero, è possibile ottenere una migliore comprensione di come rispondere per tempo a ciò che li preoccupa.
Del resto lo stesso Google crede in questo meccanismo, e già da tempo sta ad esempio rispondendo agli utenti che effettuano ricerche sul suicidio con informazioni relative a servizi di prevenzione dello stesso.

Digital Health: l’importanza dell’affidabilità

Parallelamente al crescere delle ricerche in tema salute, si evidenzia una maggiore attenzione riguardo all’accuratezza e all’affidabilità delle stesse.
Per questa ragione, diverse strutture sanitarie stanno sviluppando servizi di triage digitale e chatbot, che permettano una rapida e attendibile valutazione delle condizioni dell’utente, oltre a un valido percorso di educazione alla salute: un modo completamente nuovo di interfacciarsi con i pazienti che cercano una soluzione ai loro disturbi.
Integrare ad esempio nella cartella clinica le descrizioni dei sintomi fatte in rete dallo stesso paziente potrebbe aiutare a migliorarne la cura.

Come sottolineato da Jeremy Asch, l’autore principale dello studio, “anche se questa ricerca è nelle fasi iniziali, abbiamo già imparato molto sulle domande che i pazienti fanno prima di accedere a un pronto soccorso, così come su quelle riguardanti le terapie successive alla visita.
Le informazioni raccolte possono aiutarci a comunicare con loro, anticipandone i bisogni, indirizzandoli tempestivamente verso una migliore assistenza e, in definitiva, aiutandoli nel loro percorso di diagnosi e cura”.

Fonte:
BMJ Journal

 

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