HEALTH & TECHNOLOGY

La salute secondo Google

Con il 7% delle ricerche su Google relative alla salute – ovvero 70.000 al minuto – era solo questione di tempo prima che il motore di ricerca puntasse a diventare un gigante della sanità.
A conferma delle sue ambizioni, ha acquistato Fitbit per 2,1 miliardi di dollari e ha creato una sezione salute all’interno di DeepMind, il suo centro di ricerca dedicato all’Intelligenza Artificiale.

Google nel futuro dell’assistenza sanitaria

Più di 150 brevetti nelle scienze mediche e innumerevoli collaborazioni con aziende farmaceutiche. La società madre di Google, Alphabet, prende sul serio l’ingresso nel settore sanitario. Alphabet GV (Google Ventures) sta investendo pesantemente in campo lifescience, con un portafoglio molto diversificato, dalla genetica alla telemedicina. 23andme, la più nota azienda di test genetici diretti al consumatore con uno dei più grandi database di DNA al mondo. Oscar Health, l’impresa con sede a New York che ha rivoluzionato il mondo delle assicurazioni sanitarie negli USA. Doctor on Demand, un’azienda di telemedicina che aiuta le persone a parlare con i medici da remoto. Flatiron Health, una società che costruisce piattaforme dati dedicata all’oncologia, o Impossible Foods che produce carni e formaggi a base vegetale.

È difficile riuscire a seguire la rapida ascesa di Google nell’assistenza sanitaria. Il 2020 è stato un anno eccezionale in questo senso, con acquisizioni, collaborazioni e altro ancora. Nel 2021 il gigante della tecnologia non è stato a guardare, e probabilmente non lo farà nemmeno nel 2022.

Algortimi e cloud computing

Google è senza dubbio celebre per la capacità “algoritmica” del suo motore di ricerca, ma ora ha intenzione di espandere questa competenza altrove, inclusa l’assistenza sanitaria. E i suoi sforzi sono senza dubbio promettenti.

Nell’agosto 2020 ha introdotto C2D2, un approccio basato sull’apprendimento automatico per migliorare lo screening della colonscopia. Accessibile in tempo reale durante l’esame, l’A.I. può aiutare i medici a identificare quali aree del colon hanno controllato e quelle al di fuori del campo visivo. Può anche indicare aree che non sono state sufficientemente coperte in modo che l’endoscopista possa rivisitare quell’area.

Un tale approccio può aiutare a identificare e successivamente rimuovere piccole lesioni nel colon prima che diventino cancerose. Ciò potrebbe fornire un enorme aiuto per frenare il cancro del colon-retto, che è una delle forme più mortali della malattia.

Nei mesi successivi, Google ha messo a disposizione in nuove partnership i suoi sistemi di A.I., oltre alle competenze di cloud computing. HCA Healthcare e Google Cloud di Alphabet hanno annunciato una collaborazione per sviluppare algoritmi per estrarre informazioni dalle cartelle dei pazienti, per migliorare l’efficienza e i risultati.

Ricerca senza fine

Mentre svolgeva ricerche con i suoi algoritmi A.I. nel settore sanitario, Google sembra essersi interessato a una ricerca medica più ampia a livello di popolazione. Nel dicembre 2020 ha lanciato infatti Google Health Studies, una nuova app dedicata alla ricerca medica. Consente a qualsiasi utente di partecipare segnalando i propri sintomi, cosa è stato fatto a livello di prevenzione, e se se sono stati effettuati esami adeguati. Il loro primo studio si sta concentrando su malattie respiratorie come l’influenza e il COVID-19.

Questo approccio può aiutare a fornire ai ricercatori dati da un’ampia base di pazienti rilevanti, mas solleva anche problemi di privacy sulla gestione di tali dati.
Tuttavia, Google sembra determinato ad andare avanti. Ha nominato la Dottoressa Amy Abernethy, ex vice commissario principale della FDA, presidente dell’attività di ricerca clinica della filiale di Verily. In qualità di presidente della divisione lifescience, la Dott.ssa Abernethy guiderà lo sviluppo di una piattaforma per studi clinici e studi sul campo; oltre a supervisionare i progetti di ricerca clinica in corso presso Verily.

Tecnologia “point of care”: progetti in corso

Proprio come Apple ha una forte attenzione nel guidare i pazienti verso il “point of care”, anche Google sta lavorando a progetti simili. A marzo 2021, Verily ha annunciato la sua partnership con Highmark Health per Living Health Initiative, mirando a ridisegnare l’assistenza sanitaria con un focus più diretto sui pazienti.

Questa collaborazione utilizzerà gli strumenti digitali di Verily per la gestione personalizzata dell’assistenza di condizioni croniche come l’insufficienza cardiaca e la Malattia Polmonare Ostruttiva Cronica (BPCO).

Con una mossa a sorpresa, Google ha deciso inoltre di rivisitare un’area sanitaria in cui in precedenza non era riuscito a penetrare: le cartelle cliniche. Ad aprile, Stat News ha riferito che il gigante della tecnologia sta lavorando a uno strumento per le cartelle cliniche per rendere più facile ai pazienti vedere, organizzare e condividere i propri dati sanitari.

La scelta è inaspettata, perché nel 2008 Google aveva lanciato Google Health, che aveva un obiettivo simile; ma poi chiusa nel 2012 perché non era decollata. Google semplicemente non aveva a quel tempo le conoscenze per realizzare un progetto simile. Ma forse ora può avere più successo, soprattutto considerando che il suo concorrente, Apple, ha recentemente annunciato l’integrazione delle cartelle cliniche elettroniche nella sua app Health.

Google sta anche sfruttando la sua A.I. nelle aree rivolte ai pazienti. Il gigante della tecnologia ha presentato una app di dermatologia basata sull’intelligenza artificiale a maggio 2021. Oltre a fornire ai pazienti informazioni dettagliate sulle loro lesioni cutanee, l’app ha anche lo scopo di aiutare dermatologi e non specialisti a interpretare meglio le condizioni della pelle.

Quali ostacoli?

Come i suoi concorrenti, anche Google ha recentemente dovuto affrontare alcune battute d’arresto.
La FDA ha respinto la richiesta di Verily di utilizzare un dispositivo “wearable” in uno studio clinico per monitorare le alterazioni dei sintomi motori nei pazienti con Parkinson.

La FDA ha affermato che il dispositivo e l’esame motorio associato “sono limitati nella loro capacità di valutare aspetti significativi per la capacità dei pazienti nella vita quotidiana”.

Business Insider ha pubblicato un rapporto esclusivo a metà giugno che descrive in dettaglio come l’azienda abbia spostato i dipendenti di Google Health in altri gruppi all’interno dell’azienda. Secondo il rapporto, la filiale di Google Health non si concentrerà più sulla tecnologia di consumo, poiché questa sarà principalmente guidata dal team Fitbit. Ciò potrebbe significare un team più ampio per Fitbit che si concentri sulla competizione con i dispositivi indossabili di Apple.

Con la rivisitazione di vecchi progetti, rifocalizzando gli sforzi del suo team sanitario e annunciando nuove partnership, sembra che i piani sanitari di Google siano molto ambiziosi, spaziando in ogni settore.

Tuttavia, gli ultimi sviluppi indicano che le strade più promettenti per l’azienda sono rappresentate da A.I., software di monitoraggio remoto e cloud computing. Ma Google è anche noto per “staccare la spina” di un progetto senza rimpianti per passare a uno più ambizioso.

Aspettiamoci che Google continui a espandersi in varie aree dell’assistenza sanitaria, ma meglio non affezionarci troppo alle novità che oggi sembrano rivoluzionarie, perché già domani potrebbero essere superate da qualcosa di nuovo.

Fonte: medicalfuturist.com

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