HEALTH & TECHNOLOGY

La “mela” che protegge il cuore

Device arrivati al successo per le loro attrattive ludiche e “modaiole” che si trasformano in sofisticati dispositivi di monitoraggio, mettendo in mostra impensate potenzialità dal lato medico-scientifico. Il futuro della digital health si sta giocando dunque soprattutto sul piano della semplificazione degli strumenti a disposizione del cittadino per la tutela della propria salute, e la battaglia a tutto campo tra i colossi del digitale è probabilmente appena cominciata.

Apple, sempre all’avanguardia sulle nuove tendenze, ha presentato a fine novembre 2017 Apple Heart Study App, uno studio scientifico assolutamente innovativo condotto in collaborazione con la Stanford University, tramite App scaricabile. Grazie al sensore di misurazione del battito cardiaco presente sull’Apple Watch, verranno raccolti dati relativi ad eventuali irregolarità, comunicandole agli utenti.

L’obiettivo è diagnosticare tempestivamente una patologia asintomatica – la fibrillazione atriale – completamente asintomatica – che negli USA provoca approssimativamente 130.000 decessi e 750.000 ricoveri ogni anno.
Il sensore dell’Apple Watch utilizza fotodiodi sensibili alla luce per rilevare la quantità di sangue che scorre attraverso il polso, raccogliendo i segnali da quattro punti distinti, ed è in grado di isolare il battito, e sue eventuali irregolarità, da altri rumori.

In caso di anomalie i partecipanti alla ricerca riceveranno una notifica sul loro smartphone, una consulenza gratuita con un medico dello studio e una patch elettrocardiogramma per un ulteriore monitoraggio.
Lloyd Minor, Preside della Stanford University School of Medicine, ha dichiarato che questa innovativa modalità di studio, ricerca e prevenzione può davvero inaugurare una nuova era di assistenza “proattiva” al paziente.

Del resto la rivoluzione di Apple era già cominciata qualche tempo fa con lo sviluppo della piattaforma ResearchKit, uno strumento software utilizzato dai ricercatori per creare app di studio, che hanno prodotto importanti approfondimenti e scoperte cliniche, come quelle relative all’autismo e al morbo di Parkinson.
Ad oggi, questa piattaforma di Apple è stata utilizzata da oltre 500 ricercatori e da 3 milioni di partecipanti agli studi.

Come accennato all’inizio, questo nuovo modo di fare ricerca sta dimostrando immense potenzialità: lo smartphone diventa al tempo stesso strumento di test e di comunicazione, trasformando radicalmente il vecchio concetto di studio scientifico.
Il ricercatore dispone di un mezzo senza precedenti, con un panel di centinaia di milioni di soggetti, i quali a loro volta diventano parte attiva della ricerca, andando così a creare una comunicazione bilaterale in grado di superare i confini attuali del rapporto tra medico e paziente.

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