HEALTH & TECHNOLOGY

Digital Health: dall’OMS una strategia globale per il futuro

Già nel 2005, l’Organizzazione Mondiale della Sanità esortava tutti gli Stati a prendere in considerazione l’elaborazione di un piano strategico a lungo termine per lo sviluppo dei servizi di sanità elettronica e per la realizzazione di infrastrutture per le nuove tecnologie di informazione e comunicazione in ambito salute, così da promuovere un accesso equo, economico e universale ai vantaggi della Digital Health.

In altre parole, l’OMS crede da tempo che l’uso e l’ampliamento delle soluzioni digitali possano rivoluzionare il modo in cui le persone in tutto il mondo accedono ai servizi per proteggere la loro salute e il loro benessere, garantendo standard più elevati.

A questo riguardo, ha sottolineato a più riprese che, per realizzare il loro potenziale, le iniziative di salute digitale nazionali devono in ogni caso essere guidate da una solida strategia che integri risorse finanziarie, organizzative, umane e tecnologiche.

È da queste premesse che nasce il draft sulla strategia globale per la salute digitale 2020-2025, pubblicato lo scorso luglio proprio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Un interessante documento in cui si afferma che la trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria può avere un effetto dirompente, creando un continuum di cure, con lo scambio di dati a distanza e la condivisione di informazioni rilevanti attraverso l’ecosistema sanitario, nel massimo rispetto della privacy.

Tecnologie come la telemedicina, l’Internet delle cose, l’assistenza virtuale, il monitoraggio remoto, l’intelligenza artificiale (AI), i dispositivi indossabili ecc, hanno il potenziale per migliorare la diagnosi, i trattamenti, le sperimentazioni cliniche e l’autogestione delle cure, oltre a supportare il personale sanitario.

Nonostante i notevoli progressi compiuti da alcuni Paesi, in molti necessitano tuttavia un supporto istituzionale per lo sviluppo delle strategie nazionali di digital health e la messa in atto dei piani d’azione che richiedono maggiori risorse.

Questo è probabilmente l’elemento chiave che l’OMS dovrà affrontare e risolvere se vorrà dare un seguito concreto ai suoi propositi.

La sua strategia globale ha l’obiettivo di fornire un sostegno per rafforzare i sistemi sanitari, creando un’intesa condivisa tra tutti gli Stati verso la realizzazione di un ecosistema sanitario digitale interoperabile. In altre parole, un’unica infrastruttura informatica utilizzata dalla comunità sanitaria in tutti i contesti assistenziali, in particolare dagli operatori sanitari, dai fornitori di servizi e dai pazienti, nonché dalle autorità pubbliche, dalle università e dagli istituti di ricerca.

I principi guida

Il documento elenca anche i quattro principi guida che dovrebbero orientare la strategia globale verso l’adozione sostenibile dell’ecosistema digitale citato sopra nel contesto dei diversi sistemi sanitari nazionali.

  1. Riconoscere che l’istituzionalizzazione della salute digitale nel sistema sanitario nazionale richiede decisione e impegno da parte dei Paesi.
  2. Riconoscere che iniziative per la salute digitale di successo richiedono una strategia integrata.
  3. Promuovere l’uso appropriato delle tecnologie digitali per la salute.
  4. Riconoscere la necessità urgente di affrontare i principali impedimenti all’implementazione delle tecnologie sanitarie digitali da parte dei Paesi meno sviluppati.

Il piano strategico prevede infine una serie di priorità e azioni politiche da adottare a breve, medio e lungo termine, con obiettivi chiari da raggiungere, per consentire a tutti gli Stati l’implementazione dei 4 principi base.

Sulla carta un progetto di vasta portata che promette di portare a compimento in pochi anni la rivoluzione digitale della salute a livello globale, mettendo a disposizione degli Stati risorse e supporto organizzativo. Una buona occasione per la definitiva e piena integrazione della digital health nei sistemi nazionali, ma tutti i Paesi saranno in grado di cogliere questa opportunità?

Leggi il documento integrale

 Fonte: World Health Organization

 

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