Dal mondo virtuale un’integrazione terapeutica per la depressione
Uno studio dimostra che una terapia virtuale può aiutare le persone affette da depressione integrandosi con i percorsi terapeutici
Un nuovo studio condotto dalla UCL (University College London ) e ICREA (Università di Barcellona) ha dimostrato l’efficacia di una terapia integrativa “virtuale” nella cura della depressione.
L’esperimento è stato finalizzato ad insegnare ai pazienti ad essere più indulgenti verso sè stessi e meno auto-critici grazie al supporto della realtà virtuale. Con l’obiettivo di aiutare i soggetti esposti agli stati depressivi a combattere le sensazioni di frustrazione legati alla gestione insoddisfacente di alcune situazioni di vita.
Durante lo studio i pazienti indossavano un casco che gli permetteva di proiettarsi nel proprio “Avatar” o corpo virtuale. Una volta catapultati nel mondo digitale dell’esperimento, i partecipanti sono stati stimolati ad esprimere compassione verso un bambino virtuale in difficoltà, determinandogli, grazie al dialogo, una progressiva manifestazione di calma e riduzione del disagio. Successivamente i ruoli si scambiavano: i pazienti assumevano il punto di vista del bambino virtuale e l’ Avatar adulto forniva le loro stesse parole compassionevoli. L’intera sequenza della durata di circa 8 minuti è stata ripetuta ad intervalli settimanali ed i pazienti sono stati seguiti per un mese.
Alla scadenza del periodo di sperimentazione, diversi pazienti che avevano partecipato allo studio hanno descritto come l’esperienza fatta avesse cambiato la propria risposta a situazioni di vita reale a cui avrebbero in precedenza reagito in maniera negativa per sè stessi.
Con esperimenti su gruppi di persone più ampi confortati dai soddisfacenti risultati dei test, la “terapia virtuale” per combattere la depressione potrebbe avere un enorme potenziale di sfruttamento e -grazie al basso costo- permettere a metodi come questo un utilizzo su larga scala.
Per saperne di più: UCL University
