DIGITAL HEALTH

Test delle urine: la diagnosi si fa con lo smartphone

Una grande innovazione, per ora in via sperimentale, è in atto nel Regno Unito dove dei pazienti con malattie renali possono monitorare il loro stato di salute grazie al test delle urine fatto con lo smartphone.

Come funziona

Healthy.io, in collaborazione con la struttura Salford Royal NHS Foundation Trust, ha lanciato l’app Dip.io per l’analisi delle urine ‘self-made’.

L’idea di fondo è sfruttare la tecnologia hardware già disponibile, la fotocamera di uno smartphone, i comuni stick per le urine acquistabili nelle farmacie ed una semplice app per eseguire gli esami clinici comodamente a casa ed inviare, sempre tramite app, i risultati al proprio medico curante o alla clinica alla quale ci si vuole affidare per le cure.

Il paziente non deve far altro che eseguire comunemente il test tramite lo stick, attendere che questo restituisca il risultato (di solito espresso con un colore) e poi fotografare lo stick.

L’app provvederà a fare la comparazione del risultato dello stick con la ‘carta colori’ definita dalle autorità sanitarie e presa come riferimento per le diagnosi dai medici, eventualmente anche confrontando i risultati con la storia pregressa del paziente e suggerendo quindi le azioni da farsi (rivolgersi al medico, chiedere un appuntamento con uno specialista, ecc.)

L’obiettivo è ridurre la necessità per i pazienti renali di recarsi in ospedale per i controlli.

Positive le reazioni degli addetti ai lavori

Il dott. Jim Ritchie, consulente medico dei reni presso il Salford Royal NHS Foundation Trust, ha dichiarato: “Questa è una grande notizia per i pazienti con malattie renali e siamo davvero entusiasti di essere la prima organizzazione NHS a provare questo test della fotocamera per smartphone.”

Katherine Ward, amministratore delegato del Regno Unito per Healthy.io, ha dichiarato: “Testare le urine nel comfort della propria casa porterà un’enorme comodità ai pazienti con malattie renali e ha anche il potenziale per migliorare l’esperienza di altri gruppi di persone, ad esempio le donne incinte o persone con diabete, oltre ad essere un servizio conveniente per il servizio sanitario nazionale.”

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