DIGITAL HEALTH

Lifedots, Humanistic Digital Health

Una nuova realtà nel panorama della Digital Health italiana che nasce dall’idea di due aziende con esperienze diverse, ma che si integrano a vicenda per offrire al paziente un’esperienza di cura in cui la tecnologia si incontri con le relazioni umane.

Si chiama Lifedots, ed ha l’obiettivo di realizzare tecnologie e processi al servizio dell’uomo e della sua salute, per aumentare la qualità di vita e di inclusione sociale.

Si tratta di una startup altamente innovativa nel panorama della Digital Health italiana, che nasce dall’idea di IC Digital Health e di AgeingTech, due aziende con esperienze diverse, ma che si integrano a vicenda con una visione multidisciplinare, per offrire al paziente un’esperienza di cura in cui la tecnologia si incontri con le relazioni umane.

IC Digital Health è specializzata da più di 20 anni nella comunicazione scientifica, con tutte le competenze necessarie per coinvolgere medici, pazienti e caregiver in un contesto informativo e di supporto che favorisca la collaborazione reciproca; AgeingTech è un gruppo con esperienza pluridecennale, precursore nell’applicazione del digitale in ambito salute, composto da ingegneri, ricercatori e sviluppatori in grado di realizzare e gestire progetti e servizi di grande complessità.

Lifedots, i punti d’incontro si uniscono
Massimiliano Roccetti di Ageing Tech spiega come nasce l’idea alla base di Lifedots.

“È probabilmente inevitabile, con la verticalizzazione delle specializzazioni e l’evoluzione della tecnologia medica, che il paziente sempre di più si senta visto come insieme di numeri e dati spersonalizzati, la sua sofferenza ricondotta ad una mera ‘avaria organica’, la capacità di empatia del terapeuta limitata dalla necessità di bilanciare l’arte medica con la burocrazia, con i valori economici, con la carenza di tempo.
Tutto ciò impatta non soltanto le possibilità di successo di qualsiasi processo medico, ma contamina la relazione tra paziente, medico e tutti gli altri attori della comunità assistenziale.

Paradossalmente, al crescere della capacità della medicina di guarire non corrisponde l’aumento della fiducia nel sistema salute, e le relazioni tra gli attori, elementi vitali di un meccanismo delicato e complesso, sono sempre più tese e improntate alla sfiducia.
Le infrastrutture tecnologiche che progettiamo certamente sono efficaci strumenti per la formulazione di una diagnosi o il rispetto di una terapia, ma da sempre sono pensate anche per bisogni più delicati e spesso inespressi.
Per noi è sempre stata chiara la necessità di portare l’esperienza del paziente al centro delle soluzioni che sviluppiamo per l’assistenza sanitaria, ma questo concetto, perfettamente chiaro nella sua applicazione, era rimasto fino a oggi senza ‘un’etichetta’.

Lifedots nasce dunque dal desiderio di dare un nome alla nostra visione, nella consapevolezza che ognuno di noi, nel contesto di una problematica di salute, è circondato da una rete di soggetti con le quali è unito da legami di natura diversa, spesso variabili e spesso mutevoli nelle sue sfumature.
Non intendiamo solo medico e paziente, ma anche la famiglia nelle sue forme più tradizionali oppure allargate, gli enti e le aziende di assistenza, i caregiver, gli operatori dei servizi sanitari e amministrativi, in qualche misura anche gli organi di informazione e istituzionali.

I punti di incontro di questa rete sono i veri punti della vita nella esperienza di un paziente. I Lifedots, appunto.

Ecco da dove arriva e cosa significa il nostro nome. La nostra missione è fornire le tecnologie che consentano ai punti della rete di assistenza di interagire efficacemente, sotto tutti gli aspetti, minimizzando incomprensioni, superando ostacoli, favorendo relazioni.
Cercando cioè di aiutare la medicina nel suo scopo primario, che, prima e più ancora che curare, è quello di prendersi cura dei pazienti”.

Cosa fa Lifedots
Lifedots utilizza tecnologie avanzate e allo stesso tempo intuitive, analizza i processi, propone soluzioni e sviluppa progetti in grado di risolvere le situazioni socio-sanitarie più difficili.
Costruisce strategie di marketing e comunicazione; realizza creatività e processi; affronta le necessità di compliance, privacy e regolatori; offre servizi operativi sul territorio.
Semplificazione ed efficienza sono le parole chiave per aiutare le persone a rimanere “connesse” con il loro percorso sanitario, ottimizzando e coordinando allo stesso tempo il flusso di informazioni tra i professionisti della salute.

CTRL-Health: cos’è e come funziona
Realizzata da Lifedots per affrontare i rischi delle fasi 2 e 3 dell’emergenza COVID-19, CTRL-Health è una piattaforma di servizi integrati che consente alle aziende di adempiere alle prescrizioni normative, con il monitoraggio del rischio di contagio e il supporto ai dipendenti attraverso un centro servizi salute, attivo in orari prestabiliti dal contratto e offrendo ad entrambi chiarezza, sicurezza e sostegno.
CTRL-Health,
attraverso un meccanismo di autovalutazione dei sintomi, rappresenta un indicatore di probabilità di essere affetti dalla malattia.
L’utilizzo da parte dei dipendenti (su base volontaria) fornisce all’azienda informazioni utili a pianificare e attuare tutte le misure correttive possibili per minimizzare i rischi, ma allo stesso tempo è uno strumento in grado di responsabilizzare i dipendenti al mantenimento delle pratiche operative previste dalla legge.
Il percorso di monitoraggio e valutazione è articolato in diverse fasi, e a complemento della valutazione espressa sulla probabilità che i sintomi siano compatibili con un quadro di contagio, CTRL-Health fornisce anche un indicatore di rischio generale per l’azienda non basato su fattori medici, ma raggruppando le caratteristiche di maggiore o minore esposizione al contagio dei dipendenti.

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