DIGITAL HEALTH

Digital Health Stories: il 2017 della salute digitale in 5 punti

Secondo un report di Rock Health, venture fund dedicata alla Digital Health, nella prima metà del 2017 sono stati investiti 3,5 miliardi di dollari in 188 società che operano nel campo della salute digitale. Un vero boom.
Sembra dunque che all’interno del “pianeta sanitario”, nella continua ricerca di un cambiamento positivo della qualità di cura e di gestione dei pazienti, sia ormai definitivamente riconosciuta l’importanza dell’innovazione digitale.
Il 2017 è stato per molti versi rivoluzionario dal punto di vista delle novità sviluppate e delle opportunità per il futuro, e l’anno che sta per finire potrebbe essere ricordato in futuro come l’inizio simbolico di una nuova era della salute.
Fermiamoci dunque un attimo per guardare indietro, cercando di individuare le tappe di questi ultimi 12 mesi in prospettiva più significative per la medicina di domani.

L’avvento della “pillola digitale”
La Food and Drug Administration ha rilasciato autorizzazione per la prima pillola al mondo con un sistema di tracciamento digitale a ingestione.
Questo fanta-farmaco, prodigio della nanotecnologia, funziona in combinazione con un sensore patch, ed è in grado di indicare l’assorbimento del principio attivo, ovvero di capire se la terapia è seguita correttamente dal paziente e di trasmettere l’informazione allo smartphone.

Intelligenza artificiale e imaging medico
Tutti i più importanti operatori sanitari che si occupano di imaging diagnostico, hanno cominciato a integrare l’intelligenza artificiale nei loro software. Attraverso l’analisi e la “comprensione” di dati e immagini in tempo reale, le nuove soluzioni AI sono in grado di ridurre il tempo di diagnosi e aumentare l’efficienza nei flussi di lavoro degli operatori.
Nel 2017 la FDA ha inoltre dato la sua approvazione ad Arterys, il primo software di deep learning per l’imaging cardiaco basato su cloud, che gli esperti ritengono possa rappresentare un primo passo verso algoritmi di vero e proprio apprendimento automatico a supporto delle diagnosi.

Il boom degli assistenti virtuali
Le chatbot, ovvero programmi che simulano una conversazione tra robot e essere umano, sono in grande diffusione in molti ambiti web, essendo ad esempio in grado di rispondere alle FAQ delle persone che accedono a un sito.
In campo sanitario, potrebbero aiutare a risolvere problemi di salute facilmente diagnosticabili o supportare la gestione organizzativa del paziente.
Un segnale che indica il crescente successo di questa nuova modalità di interazione?
Ada Health è stata l’app medica cresciuta di più in Europa nel 2017. Scaricata da oltre 1,5 milioni di utenti, Ada è in grado di valutare il nostro stato di salute in base ai sintomi indicati utilizzando il suo vasto database basato su intelligenza artificiale.
Altro esempio? Il Servizio Sanitario Nazionale Britannico nel 2017 ha utilizzato una chatbot per dispensare consigli medici, con l’obiettivo di ridurre il carico di chiamate sulle linee di assistenza telefonica.

“Big Pharma” ci crede
Quando i “pezzi da novanta” del farmaceutico mettono in gioco il loro denaro c’è da scommettere che non si tratta di un salto nel buio.
A giugno 2017 Roche acquisisce mySugr, società austriaca che offre una serie di app e servizi digitali per la gestione del diabete, il tracciamento automatico e l’integrazione dei dati. Come si legge sul comunicato stampa, l’obiettivo di Roche è formare una piattaforma aperta leader per la gestione digitale del diabete, che offra condivisione delle informazioni e servizi di coaching, creando una rete mondiale di pazienti e caregivers.

Microsoft e la salute

Quanto detto sopra a proposito di “Big Pharma”, è ancor più vero per i colossi dell’informatica. Investire in un nuovo settore, per le grandi aziende digitali significa solo una cosa: essere convinti della sua esplosione.

La Digital Health sembra rientrare in queste aspettative.

A settembre 2017 Microsoft ha annunciato il lancio di una nuova divisione sanitaria, presso il suo Centro di ricerca di Cambridge, basata su software di intelligenza artificiale. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’assistenza sanitaria con l’utilizzo di tecnologie come l’apprendimento automatico e il cloud computing, soprattutto per sviluppare strumenti analitici e diagnostici.

 

 

Credits immagine: Rock Health

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