DIGITAL HEALTHHEALTH & TECHNOLOGY

Anche in Italia le App in campo contro il coronavirus

La digital health sotto forma di app per combattere il coronavirus: Cina e Corea del Sud sono state le prime, con un sistema di tracciamento dei contagiati via smartphone che ha acceso inevitabili polemiche riguardanti la privacy e l’uso di dati personali, ma che si sta dimostrando molto efficace nel contenimento dell’epidemia.

Per questa ragione, anche altri Paesi europei stanno ora pensando a soluzioni simili. Italia compresa.

Il ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, insieme al ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità, ha infatti dichiarato di essere in cerca di progetti digitali per tenere sotto controllo la diffusione del virus, con tanto di invito ufficiale alle imprese a presentare le proprie proposte direttamente sul sito del Ministero, tramite apposito form.

L’obiettivo è sviluppare un’app in grado di tracciare gli spostamenti e i luoghi frequentati dai contagiati, così da individuare le persone con cui sono entrati in contatto, ottenendo il vantaggio di contenere il COVID-19 senza dover necessariamente bloccare ogni attività.

Rispetto ad altri Paesi, dove le libertà individuali non sono una priorità del Governo, in Italia sarà invece indispensabile trovare una soluzione che permetta di coniugare il diritto alla privacy con le esigenze di salute pubblica.

Spostamenti & Privacy
Un esempio virtuoso da questo punto di vista è senz’altro la app Private Kit, sviluppata dal Mit di Boston nel pieno rispetto della riservatezza dei dati raccolti. Questa piattaforma registra sul telefono i percorsi GPS dell’ultimo mese, ma non è possibile in alcun modo accedere alle informazioni dall’esterno del dispositivo: l’utente le può condividere manualmente solo con gli operatori sanitari selezionati, i quali possono così contattare per un test le persone entrate in contatto con i soggetti positivi.

Un progetto solo in parte simile, sempre però nella piena tutela della privacy, è quello realizzato da alcuni ricercatori inglesi.
Covid Symptom Tracker è un’app finalizzata all’individuazione dei soggetti maggiormente a rischio, attraverso domande su eventuali patologie esistenti, e sulla presenza di vari sintomi, anche non “classici”, ma riportati da diversi pazienti, come perdita del gusto o senso di oppressione al petto.

Soluzioni “regionali” di casa nostra
Bando governativo a parte, alcune regioni italiane si sono già attrezzate in autonomia per far fronte all’emergenza con l’aiuto del digitale, e con buoni risultati.

Il Veneto ad esempio, dove l’epidemia sembra essere gestita meglio che altrove, grazie anche a una piattaforma di sorveglianza che utilizza i dati degli archivi elettronici amministrativi e sanitari per individuare le aree dove ci sono maggiori probabilità che i soggetti positivi siano entrati in contatto con altre persone.

In Sardegna sta per essere adottata invece una soluzione più simile ai modelli asiatici, con il monitoraggio capillare di ogni spostamento delle persone a rischio, in particolare dei quasi 30.000 sardi ritornati sull’isola dall’inizio dell’emergenza. Tutto però senza alcuna forzatura, trattandosi di un utilizzo esclusivamente volontario.
Con l’app Covid 19 Regione Sardegna sarà possibile tenere sotto controllo sia i soggetti sottoposti a quarantena, sia i positivi asintomatici, in base alla filosofia “testare, trattare e tracciare”, per ostacolare la diffusione del virus e allo stesso tempo pianificare il lavoro con le amministrazioni, ma anche gestire i posti letto negli ospedali e fornire servizi a domicilio.
L’aspetto più interessante di questa soluzione, è poi legata alla telemedicina, con la possibilità di rilevare i parametri clinici dei pazienti non ospedalizzati tramite appositi braccialetti elettronici forniti dalla Regione, e segnalarli in tempo reale ai medici, che potranno così decidere tempestivamente da remoto come intervenire.

Big Data v.s. epidemia
In un articolo pubblicato recentemente da ricercatori inglesi, intitolato “The Efficacy of Contact Tracing for the Containment of the Coronavirus, si spiega che i modelli matematici predittivi basati sui Big Data, hanno un ruolo fondamentale nell’affrontare nuove malattie infettive, consentendo di pianificare potenziali scenari di salute pubblica prima che si presenti l’emergenza.
In particolare, la tracciabilità dei contatti viene considerata dagli autori una risposta centrale delle istituzioni alle epidemie, specialmente come misura di controllo nelle prime fasi, quando i trattamenti specifici sono limitati.
In Italia ci siamo forse arrivati in ritardo ma, come si dice, meglio tardi che mai…

Fonti:
repubblica.it

The Efficacy of Contact Tracing for the Containment of the 2019 Novel Coronavirus (COVID-19)

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